Il pane (non proprio) quotidiano

Pane appena sfornato
Il pane è da sempre l’alimento essenziale per la nutrizione del genere umano.  Oggi lo acquistiamo quotidianamente  in tutta la sua fragranza,  scegliendo tra le tante inebrianti varietà, ma fino a qualche tempo  fa non è che esistessero tante specie diverse e soprattutto non si comprava, ma si faceva in casa.  Quasi in ogni famiglia c’era un forno a legna per poterlo fare, questo faticoso compito veniva svolto dalle donne come un rituale che si ripeteva all’incirca una volta a settimana. Collaborando tra di loro, le donne del vicinato, impastavano nella “matra” (madia) la farina con il “criscito” (lievito madre) e nell’attesa che il pane lievitasse, preparavano il forno (ardendovi delle fascine), che veniva ripulito dalla cenere col “munnolo” (spazzolone costruito con le cime delle canne) inumidito e anche senza strumenti idonei, sapientemente portato alla temperatura ideale per la cottura; dopodiché  le pagnotte oramai lievitate venivano infornate.

Donne impegnate ad infornare il pane

Solo a questo punto le stanche panificatrici, pur sorvegliando la cottura del pane, si concedevano qualche attimo di riposo rilassandosi a scambiare qualche opinione sulle news del paese, senza lasciarsi mai coinvolgere in maniera eccessiva perché ognuna aveva ben presente il detto popolare:

Chiacchiari nanz a lu furnu è pirdimiendu ri pani 
Chiacchierare davanti al forno ti fa bruciare il pane
Questa preoccupazione non toccava di certo questi tre personaggi, che non trovandosi davanti ad un forno (il pane per la vecchiaia oramai se lo erano già assicurato), ma nella “piazzetta del paese”, luogo ideale per rilassarsi  giocando a carte e fare andar via le chiacchiere come il pane.

Rilassarsi nella piazzetta del paese

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Una risposta

  1. Antonietta Giannattasio ha detto:

    Ricordo ancora,con tanto piacere la bontà di quel pane ,il suo profumo che si diffondeva per tutta la casa e, col passare dei giorni ,diventava ancora più buono! Mio zio ,sapendo quanto mi piacesse,mi preparava le bruschette con l ‘olio fresco.Allora il camino era sempre acceso,anche d’estate.Mio fratello,invece,si faceva delle scorpacciate di pane e zucchero! Altri tempi,altri odori,altri sapori!